SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI
Colore liturgico BIANCO (anno C)
“IL PANE CHE SAZIA …”
CANTO DEL VANGELO (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
VANGELO (Lc 9,11-17)
Tutti mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Parola del Signore
Lode a te o Cristo
COMMENTO di don Roberto Seregni
Investiti dal soffio dello Spirito, lasciamoci portare dalla sua potente dolcezza. Permettiamoci – almeno una volta – di perdere il controllo.
Coraggio! Zaino in spalla, scarpe comode e via. Senza paura. Il Risorto è con noi!
Lubrificati dal dono dello Spirito, smettiamola di guardarci alla spalle, di contare quanti passi ci separano dalle nostre comode certezze. Lasciamo che sia lo Spirito a tracciare il sentiero, apriamo bene gli occhi e raccogliamo tutte le tracce del Suo passaggio.
(Il fiatone è un buon segno, tranquillo. Preoccupati, invece, se intorno a te è tutto fermo e fossilizzato.)
La festa della Trinità che oggi celebriamo, è l’esplosione della bellezza e della novità di Dio. Gesù ci fa incontrare un Dio inaudito, indeducibile da ogni premessa. Gesù svela che il Volto di Dio è amore, festa, incontro, relazione, amicizia, comunione, famiglia, danza! Che spettacolo: la bellezza della Trinità è davvero imbarattabile con qualsiasi altra immagine di Dio in circolazione.
Ci penso e ci ripenso, davanti ad un Dio così non possiamo accontentarci più di un “cattolicesimo minimo” e della ricerca degli scoop miracolistici. A volte ho l’impressione che il nostro sia un cristianesimo annacquato che ha diluito la potenza della Parola con inutili sentimentalismi religiosi, che ha svuotato la novità di Gesù con forme ammuffite di buon senso, che ha barattato il coraggio dell’amore con il quieto vivere.
Coraggio, cari amici, la festa della Trinità ci riporta al fondamento della fede, alla scoperta di quel Dio dal respiro incandescente d’amore che crea e ricrea a Sua immagine e somiglianza. La Sua impronta è in noi, non dubitiamone.
E’ in te, fratello che non trovi pace. E’ in voi, amici che vi chiedete perché il vostro matrimonio è attraversato dalla fatica. E’ in te, sorella che non sai mettere il tuo cuore nelle mani di nessuno. E’ in te, fratello che ti senti uno straccio, inutile e da buttare. E’ in te che ogni giorno devi riconsegnare nelle Sue mani il tuo sì. E’ in te, sorella che non sai dire il tuo amore e ti tormenti da anni. E’ in te, fratello che invecchi e non riesci a ritrovare il tuo posto nel mondo.
E’ in voi, amici, che desiderate la felicità e che ancora non sapete che quello che cercate ha un volto e un nome: Gesù, il Rabbì di Nazareth.