SOLENNITA’ dell’IMMACOLATA CONCEZIONE

07 Dic

SOLENNITA’ dell’IMMACOLATA CONCEZIONE

 

« DIO CI CHIAMA
AD APRIRCI ALLA GIOIA …»

 

 

Colore BIANCO (anno B)                                                                          

SOLENNITÀ

dell’IMMACOLATA CONCEZIONE

 

CANTO DEL VANGELO (Lc 1,28)
Alleluia, alleluia.
Rallègrati, piena di grazia,
il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.

Alleluia.                 

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VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce .

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

Parola del Signore

Lode a te o Cristo

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COMMENTO (di P. Ermes Ronchi)

 

Nel raccontare l’annuncio a Maria, Luca parte dall’immensità dei cieli e approda in un piccolo villaggio, al primo piano della casa di una ragazza tra le tante, occupata nelle sue faccende e nei suoi pensieri.

“L’angelo Gabriele entrò da lei”.

Da sempre Dio ci sfiora, ci tocca nella vita quotidiana. Lo fa in giorno di festa come nel tempo delle lacrime oppure quando dici a chi ami le parole più belle che sai.

La prima parola dell’angelo non è un semplice saluto, dentro vibra quella cosa buona e rara che tutti, tutti i giorni, cerchiamo: la gioia. «Rallegrati, gioisci, sii felice». Non chiede: prega, inginocchiati, fai questo o quello. Ma semplicemente: “Apriti alla gioia” come una porta si apre al sole. Dio si avvicina e ci stringe in un abbraccio, viene e porta una promessa di felicità.

La seconda parola dell’angelo svela il perché della gioia: “Sei piena di grazia”. Un termine nuovo, mai risuonato prima nella bibbia o nelle sinagoghe, letteralmente inaudito, tale da turbare Maria: sei colmata, riempita di Dio, che si è chinato su di te, si è innamorato di te, si è dato a te e tu ne trabocchi.

Il suo nome è: amata per sempre. Teneramente, liberamente, amata senza rimpianti. Piena di grazia la chiama l’angelo, Immacolata la dice il popolo cristiano.

Ed è la stessa cosa.

Non è piena di grazia perché ha detto “sì” a Dio, ma perché Dio ha detto “sì” a lei prima ancora della sua risposta.

E lo dice a ciascuno di noi: ognuno pieno di grazia, tutti amati come siamo, per quello che siamo; buoni e meno buoni, ognuno amato per sempre, piccoli o grandi, ognuno riempito di cielo.

La prima parola di Maria non è un sì, ma una domanda: come è possibile?

Sta davanti a Dio con tutta la sua dignità umana, con la sua maturità di donna, con il suo bisogno di capire. Usa l’intelligenza e poi pronuncia il suo sì che, allora, ha la potenza di un sì libero e creativo.

“Eccomi – come hanno detto profeti e patriarchi – sono la serva del Signore”.

Serva è parola che non ha niente di passivo: serva del re è la prima dopo il re, colei che collabora, che crea insieme con il creatore. «La risposta di Maria è una realtà liberante, non una sottomissione remissiva. È lei personalmente a scegliere, in autonomia, a pronunciare quel “sì” così coraggioso che la contrappone a tutto il suo mondo, che la proietta nei disegni grandiosi di Dio» (M. Marcolini).

La storia di Maria è anche la mia e la tua storia. Ancora l’angelo è inviato nelle nostre case e ci dice: rallegrati, sei pieno/a di grazia! Dio è dentro di te e ti colma la vita di vita.