V DOMENICA DI QUARESIMA

06 Apr

V DOMENICA DI QUARESIMA

«VA’ E D’ORA IN POI NON PECCARE PIÙ …!»

 

 

V DOMENICA di QUARESIMA

Anno C         

Colore liturgico VIOLA

 

LITURGIA DELLA PAROLA

COLLETTA

Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità,
che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi.
Egli è Dio e vive e regna con te …

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PRIMA LETTURA (Is 43,16-21)

Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo .

Dal libro del profeta Isaia

Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me

celebrerà le mie lodi».

Parola di Dio/Rendiamo grazie a Dio

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SALMO RESPONSORIALE (Sal 125)

R/ GRANDI COSE HA FATTO IL SIGNORE PER NOI

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R/
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Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. R/
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Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R/

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Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R/

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SECONDA LETTURA (Fil 3,8-14)

A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

Parola di Dio/Rendiamo grazie a Dio

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CANTO AL VANGELO (Gl 2,12-13)

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

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VANGELO (Gv 8,1-11

Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei .

Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore/Lode a te o Cristo

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COMMENTO di don Roberto Seregni

«VA’ E D’ORA IN POI NON PECCARE PIÙ …!»
Dopo la famosa parabola del Padre misericordioso, la liturgia ci fa rivivere uno degli incontri più sorprendenti e affascinanti del Vangelo. Gli scribi e i farisei hanno preparato una trappola ingegnosa per Gesù: una donna colta in adulterio.
La reazione del maestro, davanti alla provocazione dei suoi rivali, è sorprendente: non interroga la donna e non si mette a duellare con gli scribi e i farisei. Sa bene che al centro dell’accusa non c’è la donna peccatrice e che gli sguardi sono puntati su di Lui. Lei, poverina, è solo un’esca. Lui è il vero accusato.
Tutti stanno aspettando le sue parole per scoprire se tradirà Mosè o le speranze del popolo. Ma Gesù tace, non ha fretta, non sembra preoccupato né dall’esercito religioso che lo sta accerchiando, né dalla folla dei curiosi che si accalca per non perdersi lo spettacolo.
Sì, Gesù tace, prende le distanze, non si butta in una schermaglia teologica per vincere i suoi oppositori a colpi di citazioni bibliche. Il maestro si sottrae al duello, non sfida, non provoca. Tutti gli occhi sono puntati su di Lui, ma Gesù si abbassa, si siede, tace e scrive nella nuda terra qualcosa che nessuno ha potuto leggere.
Mi affascina questo Gesù che non condanna, non giudica, non rimprovera Il suo è un amore che gioca d’anticipo: non aspetta che la donna si umili ai suoi piedi e chieda perdono. No, c’è bisogno. Il perdono l’ha preceduta.
Proprio quest’ultimo punto è la grande sorpresa e, allo stesso tempo, il grande scandalo di questo brano evangelico: Gesù la perdona indipendentemente dal suo pentimento o dal suo proposito di conversione.
Il perdono di Gesù è totalmente e scandalosamente gratuito perché è la trascrizione storica dell’amore del Padre. Dio non ti ama perché tu ti sei pentito, ma perché è tuo Padre. Non è la tua conversione a renderti amabile, ma è il suo amore a rendere possibile la tua conversione. Il perdono di Dio non è la conseguenza del pentimento, ma la sua possibilità.
Solo chi si scopre amato d’amore totalmente gratuito può pentirsi e cambiare vita.
L’amore di Dio non si conquista, ma lo si accoglie. E una volta accolto, ha il potere di ribaltare la vita. Proprio per questo Gesù dice alla donna: «Va’ e d’ora in poi non peccare più».
Non importa quale sia il tuo peccato, non importa quanto sei caduto in basso, la sua mano è sempre tesa per afferrarti e rialzarti.