VI DOMENICA di PASQUA

17 Mag

VI DOMENICA di PASQUA

«LO SPIRITO È LA VIA DELLA MISTICA
APERTA A TUTTI!»

 

VI DOMENICA di PASQUA

Anno A

Colore liturgico BIANCO

 

CANTO DEL VANGELO (Gv 14,23)

Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

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VANGELO (Gv 14,15-21)
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore

Lode a te o Cristo

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COMMENTO di P. Ermes Ronchi

«LO SPIRITO È LA VIA DELLA MISTICA
APERTA A TUTTI!»

Un Vangelo da mistici, di fronte al quale si può solo balbettare, o tacere portando la mano alla bocca. La mistica però non è esperienza di pochi privilegiati, è per tutti, «il cristiano del futuro o sarà un mistico o non sarà» (Karl Rahner).
Il brano si snoda su sette versetti nei quali per sette volte Gesù ripropone il suo messaggio: in principio a tutto, fine di tutto, un legame d’amore. E sono parole che grondano unione, vicinanza, intimità, a tu per tu, corpo a corpo con Dio, in una divina monotonia: il Padre vi darà lo Spirito che rimanga con voi, per sempre; che sia presso di voi, che sarà in voi; io stesso verrò da voi; voi sarete in me, io in voi; mai orfani.
Essere in, rimanere in: ognuno è tralcio che rimane nella vite, stessa pianta, stessa linfa, stessa vita. Ognuno goccia della sorgente, fiamma del roveto, respiro nel suo vento. Se mi amate. Un punto di partenza così libero, così umile. Non dice: dovete amarmi, è vostro preciso dovere; oppure: guai a voi se non mi amate. Nessun ricatto, nessuna costrizione, puoi aderire o puoi rifiutarti, in totale libertà. Se mi amate, osserverete… Amarlo è pericoloso, però, ti cambia la vita. «Impossibile amarti impunemente» (Turoldo), senza pagarne il prezzo in moneta di vita nuova: se mi amate, sarete trasformati in un’altra persona, diventerete prolungamento delle mie azioni, riflesso del mio sguardo.
Se mi amate, osserverete i comandamenti miei, non per obbligo, ma per forza interna; avrete l’energia per agire come me, per acquisire un sapore di cielo e di storia buona, di nemici perdonati, di tavole imbandite, e poi di piccoli abbracciati. Non per dovere, ma come espansione verso l’esterno di una energia che già preme dentro – ed è l’amore di Dio – come la linfa della vite a primavera, quando preme sulla corteccia secca dei tralci e li apre e ne esce in forma di gemme, di foglie, di grappoli, di fiori. Il cristiano è così: un amato che diventa amante.
Nell’amore l’uomo assume un volto divino, Dio assume un volto umano. I comandamenti di cui parla Gesù non sono quelli di Mosè ma i suoi, vissuti da lui. Sono la concretezza, la cronaca dell’amore, i gesti che riassumono la sua vita, che vedendoli non ti puoi sbagliare: è davvero Lui. Lui che si perde dietro alla pecora perduta, dietro a pubblicani e prostitute e vedove povere, che fa dei bambini i conquistatori del suo regno, che ama per primo e fino a perdere il cuore. Non vi lascerò orfani. Io vivo e voi vivrete.
Noi viviamo di vita ricevuta e poi di vita trasmessa. La nostra vita biologica va continuamente alimentata; ma la nostra vita spirituale vive quando alimenta la vita di qualcuno. Io vivo di vita donata

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Riflessioni sulla PAROLA di don FABIO

Carissimi

dalla prossima settimana, con le dovute norme di sicurezza (abbiamo a cuore come sacerdoti la salute spirituale ma anche fisica di ogni persona) torneremo a celebrare l’Eucarestia ascoltando la Parola di Dio e comunicandoci al Pane della vita.

I vostri volti e le vostre vite sono quotidianamente presenti alla mia persona e al Signore nella celebrazione dell’Eucarestia e nella preghiera.

Ho consegnato ai familiari di Gandossi Nicole altri 1.400 €. Grazie a tutti!

Un ricordo sempre vivo e quotidiano per i malati, i piccoli e gli anziani e… una preghiera per Agazzi Fulvio di 92 anni che in settimana ci ha lasciato. Siamo vicini ai familiari.

 

E ora veniamo alla riflessione di questa sesta domenica di Pasqua…

È difficile amare una persona che non si vede e che non si fa sentire, almeno secondo il nostro modo di vedere e sentire. E allora nel brano di Giovanni, prevedendo la nostra difficoltà, Gesù ha iniziato dicendo: ”Se mi amate osserverete i miei comandamenti”.

Poi conclude cambiando il tiro: ”Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama”.

 

Di quali “comandamenti” si tratta? Forse dei dieci delle tavole della Legge? Se parliamo di obbedienza e rispetto per un certo ordine da conservare, va bene. Ma è troppo poco per definirlo “ amore”. Infatti è troppo poco sentirsi di Cristo solo perché non si ammazza o non si ruba, lo fanno tanti senza conoscere il Vangelo.

Gesù chiede di più: saper perdonare sempre, amare senza misura, fidarsi di lui senza limiti… questi sono i suoi comandamenti. Sono qualche cosa di più di una legge da osservare, è uno stile di vita, una mentalità evangelica da acquistare gradatamente: “Voi mi vedrete, perché io vivo in voi e voi vivrete”. E gli apostoli, cui erano dirette queste parole, stavano andando incontro a questa esperienza: Gesù aveva promesso lo Spirito Consolatore, proprio mentre si stava sottraendo ai loro occhi, ma l’esperienza di amore era già in atto ed erano già in grado di manifestarla. È tutto chiaro finché ci limitiamo agli apostoli: hanno avuto la fortuna di vedere e di ascoltare Gesù, era più facile anche poterlo amare.

Ma noi? Forse vale la pena di ripensare ancora alle parole di Gesù e credere alla sua promessa: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi sempre”.

 

Spirito di Cristo, so che sei qui, in me. Osservi i miei passi, comprendi le mie pause, soffi vento sulle mie ali. Non ti sostituisci a me, ma vorresti tanto incendiare il mio cuore d’amore. Non sempre riesco a sentire la tua voce forte e delicata, saggia e nascosta, che sorge dal profondo della mia anima. Eppure so che quando ti ascolto la mia vita si illumina e la Luce si diffonde nel mondo.

 

In questo mese di maggio nelle nostre famiglie non manchi la preghiera del Rosario… genitori non abbiate vergogna di vivere e chiedere ai vostri figli di condividere questa semplice preghiera… allora sarà un mese di maggio nel quale troveremo grazia presso Dio e potremo cantare con Maria nostra mamma del cielo il nostro personale Magnificat. Un abbraccio a tutti carissimi!

 

Il Signore Crocifisso e Risorto, per intercessione della vergine Madre, benedica tutti!

 

Don Fabio

 

Da lunedì 18 maggio ricominciano le Celebrazioni Eucaristiche in chiesa parrocchiale.

Vi chiedo di leggere sulla bacheca in fondo alla chiesa ciò che verrà chiesto ad ogni fedele perché vi sia il rispetto del protocollo sanitario che ci è chiesto di rispettare per il bene e la salute di tutti. Chiedo comprensione e responsabilità! GRAZIE