VIII DOMENICA del Tempo Ordinario

02 Mar

VIII DOMENICA del Tempo Ordinario

«DAL BUON TESORO DEL SUO CUORE …!»  

 

VIII DOMENICA del Tempo Ordinario

Anno C

Colore liturgico VERDE

 

LITURGIA DELLA PAROLA

COLLETTA

Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo
si svolga secondo la tua volontà
nella giustizia e nella pace,
e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo …

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PRIMA LETTURA (Sir 27,5-8) Non lodare nessuno prima che abbia parlato

Dal libro del Siracide

Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.

Parola di Dio/Rendiamo grazie a Dio

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SALMO RESPONSORIALE (Sal 91)

R/ È bello rendere grazie al Signore.

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R/
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Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio. R/
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Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R/

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SECONDA LETTURA (1Cor 15, 54-58)

Ci ha dato la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?».
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Parola di Dio/Rendiamo grazie a Dio

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CANTO AL VANGELO (Fil 2,15.16 )

Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.

Alleluia.

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VANGELO (Lc 6,39-45)

La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

Parola del Signore/Lode a te o Cristo

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COMMENTO al VANGELO di don Roberto Seregni

«DAL BUON TESORO DEL SUO CUORE …!»

La vita cristiana è l’arte di ricominciare. Nessuno è inchiodato ai suoi errori o alle sue cadute, la mano di Cristo è sempre tesa in aiuto di coloro che vogliono rialzarsi e camminare con Lui. Non importa quanto grande è il tuo peccato, non importa quante volte sei caduto. L’unica cosa che conta è afferrare la sua mano, rialzarsi e affidarsi alla sua Parola.
Gesù ci invita a scovare nel profondo di noi stessi le radici del male che ci abitano e che ci mantengono schiavi delle nostre piccolezze e mediocrità. Luca, nel brano che oggi la liturgia ci propone, raggruppa tre detti di Gesù proprio su questo tema. Sono molto forti e diretti, vediamoli un po’ più da vicino.

Il primo. Se un cieco guida un altro cieco entrambi cadono in un fosso, dice Gesù. Probabilmente questa affermazione era riferita ai farisei, ma in questo contesto è per ogni discepolo. In ciascuno di noi, infatti, si nasconde un piccolo fariseo; dobbiamo scovarlo e sfrattarlo. La cecità denunciata da Gesù è la presunzione di essere giusti, perfetti e impeccabili; è la cecità di chi si sente arrivato e pensa di non avere bisogno di niente e di nessuno. L’evangelista Giovanni ricorda queste parole di Gesù: “Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane.” (Gv 9,41).

Il secondo. In questo notissimo proverbio della pagliuzza e della trave, Gesù richiama la necessità di cominciare da sé. Prima di criticare e puntare il dito, guardati allo specchio e prova a giudicarti con la stessa severità con cui giudichi il fratello. Spesso siamo indulgenti con noi stessi e severi con chi ci sta vicino. Incomincia da te, fallo per il tuo bene, non accontentarti del minimo.

Il terzo. Gesù ci invita a considerare il centro propulsore delle nostre azioni, dei nostri pensieri e dei nostri desideri. Tutto quello che facciamo e diciamo esprime ció che abbiamo dentro, i nostri desideri sono la trascrizione della nostra essenza più profonda. Per questa ragione, Gesù ci invita a tenere “un tesoro buono” nel cuore, a custodire gelosamente tutto ciò che ci aiuta a costruire la vita sulla roccia sicura della sua presenza.

Tra pochi giorni inizieremo la quaresima e mi sembra che questi tre detti di Gesù ci mettano già sulla buona strada per iniziare un cammino di conversione…